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Cap. L. Capitò
Ten. F. Filzi
Magg. C. Piva
Cap. A. Polla
C. le R Sarfatti
Ten. G. Testolini
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Cap. L. Capitò
Nato a Venezia il 21 dicembre 1899, Gruppo
Bergamo. Medaglia d'oro al valor militare "alla memoria".
Fronte russo, 15-16 gennaio 1943
"Pluridecorato al V.M.
lasciava l'ufficio recuperi di G.U. cui era addetto per
raggiungere volontariamente un reparto avanzato impegnato in aspra
lotta, confermando in cinque giorni di sanguinosi combattimenti il suo
indomito coraggio. Durante un violento attacco ad una batteria alpina
seriamente minacciata e rimasta priva di comandante, ne assumeva il
comando, opponendo all'avversario, di gran lunga superiore di mezzi e di
forze, resistenza ad oltranza. Caduti quasi tutti gli ufficiali, a
sua volta gravemente ferito alla spina dorsale, continuava con strenuo
sprezzo del pericolo nella sua opera di incitamento e di comando, nella
lotta ravvicinata per la difesa dei pezzi. Rifiutato ogni soccorso,
sopportando stoicamente indicibili sofferenze non desisteva dall'azione
finchè, visti finalmente salvi i pezzi della batteria, conscio della
gravità del proprio stato, manifestava l'orgoglio di morire da
artigliere accanto ai pezzi. Trasportato all'ospedale stremato di forze,
salutava nel suo Colonnello ferito, che aveva riconosciuto degente in un
letto vicino, lo stendardo del Reggimento del quale era stato gregario
per pochi giorni e per il quale dava la vita. Sublime esempio del più
puro eroismo e di suprema dedizione alla Patria.".
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Ten. F. Filzi
Nato a Pisino d'Istria il 20 novembre 1884. 6°
Regggimento Alpini. Medaglia d'oro al Valor Militare "alla
memoria". Monte Corno di Vallarsa, 10 luglio 1916.

"Nato e vissuto in terra italiana
irredenta, all'inizio della guerra fuggì l'oppressore per dare il suo
braccio alla Patria e seguendo l'esempio del suo grande maestro Cesare
Battisti, combatté da valoroso durante la vittoriosa controffensiva in
Vallarsa nel giugno-luglio 1916. Nell'azione per la riconquista di M.
Corno comandò con calma, fermezza e coraggio il suo plotone, resistendo
sino all'estremo e soccombendo solo quando esuberanti forze nemiche gli
preclusero ogni via di scampo. Fatto prigioniero e riconosciuto, prima
di abbandonare i compagni, protestò ancora contro la brutalità
austriaca e col nome di Italia sulle labbra affrontò eroicamente il
patibolo."
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Magg. C. Piva
Nato a Carpenedo (Venezia). Medaglia d'oro al
Valor Militare "alla memoria".
Podgorica-Berane-Kolassin-Sijenica-Gotovusa (Montenegro), 17 settembre / 5 dicembre 1943.
"Capoufficio operazioni di un Comando di G.U. dislocata oltremare, con realistica e chiara visione
degli eventi e del proprio dovere di soldato rifiutava ogni richiesta di
collaborazione con i tedeschi e si presentava al Comando di una
Divisione di cui conosceva la decisione di resistere alle imposizioni
tedesche. Nel corso di un duro ciclo operativo portava a termine
rischiose missioni di collegamento con reparti fortemente impegnati. In
un momento particolarmente critico dell'azione, assumeva il comando di
un battaglione e guidava arditamente il reparto in numerosi ed aspri
combattimenti contro le forze tedesche, sempre primo ove maggiore era il
pericolo. Durante un attacco di preponderanti forze avversarie,
organizzava con perizia la difesa; contrattacava poi, alla testa dei
suoi soldati, il nemico e lo conteneva finché, colpito a morte e
conscio della prossima fine, incurante di se stesso dava con serenità
le disposizioni necessarie per il ripiegamento del Battaglione,
preoccupato solo per la sorte dei propri uomini. Nel trapasso rivolgeva
elevate parole ai dipendenti, incitandoli a continuare la lotta per il
buon nome della Divisione, l'onore delle armi italiane e la salvezza
della Patria.
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Cap. A. Polla
Nato a Venezia il 6 settembre 1884. Reparto
d'assalto VI Raggruppamento. Medaglia d'oro al Valor Militare. Ponte di
Vidor-Monfenera-Monte Asolone, 10 novembre-20 dicembre 1917.
"Ferito gravemente due volte nella
stessa azione, disdegnò ogni cura, animato dal solo pensiero di offrire
alla Patria ciò che ancora gli rimaneva di forze. Fulgida figura di
eroe, rimase imperterrito nella posizione, sotto l'infuriare dell'ira
nemica, esempio di meravigliosa tenacia; finchè, colpito una terza
volta gravemente, trascinato al posto di medicazione, trovava l'energia
di gridare di voler tornare tra i suoi soldati. Audace tra gli audaci,
temprato dal pericolo mortale più volte affrontato, abituato a voler
per sè l'impresa più rischiosa e più ardita, in tutti i combattimenti
fu espressione di vero eroismo, trasfondendolo col suo valoroso
contegno, con la costante audacia, nei suoi dipendenti.".
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Cap.le R. Sarfatti
Nato a Venezia il 10 ottobre 1900. 6° Reggimento
Alpini. Medaglia d'oro al Valor Militare "alla memoria". Case
Ruggi (Val Sasso), 28 gennaio 1918.
"Volontario di guerra appena
diciassettenne, rientrato dalla licenza ed avendo saputo che il suo
Battaglione si trovava impegnato in una importante azione contro una
formidabile posizione nemica, si affrettava a raggiungere la linea.
Lanciatosi all'attacco di un camminamento nemico, vi catturava da solo
30 prigionieri ed una mitragliatrice. Ritornato nuovamente all'attacco
di una galleria fortemente munita, cadeva mortalmente ferito."
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Ten. G. Testolini
Nato a Venezia il 30 settembre 1896. 6°
Reggimento Alpini. Medaglia d'oro al Valor Militare "alla
memoria". Col della Berretta, 26 novembre 1917.
"Addetto ad un Comando di
Divisione, venuto a conoscenza che il proprio battaglione trovavasi
impegnato in combattimento, chiese ed ottenne di rientrare al proprio
reparto. Ricevuto l'incarico di fronteggiare con due plotoni la critica
situazione venutasi a creare con l'occupazione, da parte del nemico, di
una posizione dominante, chiese l'autorizzazione di tosto
contrattaccare. Alla testa dei suoi reparti, con calma serena, perizia
ed ardimento sublime, attraverso una violenta cortina di fuoco si lanciò
all'assalto, giungendo primo sulla trincea nemica, facendovi prigionieri
e riconquistando armi e materiali già caduti in mano all'avversario.
Incontrò poi gloriosa morte sulla stessa posizione riconcquistata,
mentre incitava i suoi Alpini al grido di - Viva l'Italia -".
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