Soltanto alla fine degli anni Settanta, con
la modifica del Regolamento sezionale che prevede l'Assemblea Annuale dei
Delegati dei Gruppi in sostituzione della Assemblea Generale dei
Soci, sì rese necessaria la costituzione del Gruppo Venezia.
È infatti del 30 maggio1980
l'Assemblea dei soci veneziani, che, alla presenza del Consigliere
Nazionale Ing. Innocente, del Presidente sezionale Magrini, del
"vecio" Arduino Ceruttí, uno dei fondatori dellaSezione,
deliberò la costituzione ufficiale del Gruppo, nominando Capogruppo
Giobatta Scattolin e Segretario Lucio Cogo
Il 12 ottobre successivo si svolse la
consegna del nuovo gagliardetto, officiante il cappellano della Sezione
monsignor Gastone Barecchia, madrina la signora Silvana Bevilacqua ved.
Fumei, alfiere Bruno Sclisizzi.
All'Assemblea del 1986 vennero eletti
Capogruppo Giovanni Prospero e Segretario Giobatta Scattolin. Un anno dopo
Giovanni Prospero assumeva la Presidenza della Sezione e veniva così
sostituito da Sandro Vio. Dall'Assemblea del 1994
nuovo Segretario fu eletto l'alpino Nerio Burba, che resse la carica sino
alla sua elezione a Presidente sezionale ai primi del 2000. Gli è
subentrato l'alp. Alvise Romanelli.
Nel 1988 usciva il primo numero del
notiziario deI Gruppo: "Il mulo", mentre dal 1991 il Gruppo si
è gemellato con il Gruppo Biella centro.
Varie le attività deI Gruppo veneziano,
che ha sede a San Marco nei locali stessi della Sezione. Va ricordata la
Mostra iconografica "Alpini 121 anni di Storia" allestita
nel novembre 1993, in collaborazione con il Consiglio di Quartiere di
Cannaregio e della Camera di Commercio, Industria e Agricoltura e
accompagnata da grande successo di pubblico.
Va ricordata poi la annuale "Lucciolata",
che dal gennaio 1994 è realizzata in collaborazione Con la benemerita
Associazione "Via di Natale" di Pordenone, allo scopo di
raccoglire fondi per l'erigenda "Casa Accoglienza" presso il CRO
di Aviano.
Vi sono poi le attività di conservazione
dell'ambiente su iniziativa del Gruppo Venezia, in collaborazione con i
Gruppi Lido e Mestre: per due anni consecutivi, si è proceduto ad un
operazione di pulitura e ripristino dell'ambiente sulla spiaggia di San
Nicolò del Lido e sull`isola del Lazzaretto Nuovo.
La presenza di un Gruppo a Venezia ha
inoltre favorito ed incrementato la frequenza della Sede sezionale, in
particolare nelle serate di apertura ai soci ed ai simpatizzanti e nel
contempo ha permesso l'uso della Sede stessa per conferenze, presentazione
di libri e pubblicazioni, proiezioni di diapositive, sempre su argomenti
riguardanti la montagna, nonché qualche bella serata di canti alpini con
la partecipazione di cori di Alpini in armi e non.
Quest'anno gli alpini del Gruppo di Venezia
hanno celebrato con la dovuta solennità, l' 8 aprile 2000, il ventesimo
anniversario di costituzione del loro Gruppo, decidendo di intitolarlo
alla memoria del veneziano Sten. Degli Alpini Giacinto Agostini, caduto
nel 1943 durante la ritirata in terra di Russia e le cui spoglie dal 1995,
in coincidenza con le celebrazioni per i 75 anni della Sezione, avevano
fatto ritorno nella natia Venezia e ora riposano nel Tempio Votivo del
Lido. Nel corso della cerimonia è stato benedetto e consegnato
all'alfiere del Gruppo il nuovo Gagliardetto, riportante l'intitolazione
alla memoria del Sottotenente Giacinto Agostini.
Il ventennale del Gruppo di Venezia è
stato celebrato, poi, anche con una mostra storica, aperta dal
9 al 18 aprile nei locali della sede sezionale a San Marco, e
dedicata al cappello alpino, sulla traccia di quanto scriveva
Bedeschi: «Di cappelli e di uomini ne esistono
centomila a questo mondo, ma di alpini e di cappelli come il loro ne
esiste una specie sola». L'esposizione ha compreso oltre 40 copricapi
originali utilizzati dai vari reparti delle Truppe Alpine, una decina di
uniformi complete con altrettanti esemplari di armamenti che hanno
contribuito a scrivere gloriose pagine di storia del Corpo degli Alpini,
nonché una serie di cimeli, tutti rigorosamente originali, dagli sci
della prima guerra mondiale all'attrezzatura di mascalcia per ferrare
cavalli e muli, dalle antiche lanterne da campo alle gavette incise e
decorate nei tristi giorni di prigionia.